dio premia limpegno

Il nostro Dio é il rimuneratore di quelli che lavorano con impegno. Come un padrone terreno ricompensa i suoi operai, dando la retribuzione che gli spetta, così il nostro Dio fa con quelli che sono al suo servizio. A volte succede che l’uomo non viene retribuito secondo il lavoro che in realtà svolge, e questo perché noi abbiamo a che fare con altri uomini. Non è così quando abbiamo a che fare con Dio, egli essendo il giusto giudice darà certamente la giusta ricompensa a quelli che lavorano con impegno nel suo campo.

Il cristiano è chiamato a lavorare nel campo del Signore: “voi siete stati chiamati affinché proclamiate le virtù di colui che vi ha chiamati dalle tenebre alla luce. (I Pietro 2:3)”. Dunque c’è da lavorare nel campo di Dio, c’è tanto lavoro da svolgere, il campo è vasto e grande. Tanta gente senza saperlo vive nelle tenebre più profonde e ha bisogno di aiuto, l’aiuto lo possono dare i figliuoli di Dio in maniera molto semplice, facendo si che la luce di Dio si manifesti in loro.

Ma attenzione, bisogna che questo aiuto si espleti in maniera adeguata, con amore, con gioia, intelligenza, zelo, con entusiasmo, ma sopratutto con sincerità e nella semplicità.

Lavorare sul serio è duro, comporta tanti sacrifici, spesso rinunce, termini questi troppo pesanti  per chi non ama molto il lavoro ma tanto le ferie e L’ozio. Purtroppo anche fra i credenti vi sono alcuni che anche se lavorano lo fanno con scarso impegno, in maniera abulica. La parola di Dio ammonisce: “maledetto l’uomo che fa l’opera dell’Eterno e la fa fiaccamente (Ger. 4:10)”. L’opera di Dio deve avere tutta la nostra attenzione, tutta la nostra cura.

Gli uomini sono distratti dai tanti impegni in troppi lavori contemporaneamente, così non si può lavorare bene nel campo del Signore. S. Paolo ci è d’esempio a riguardo. Era un uomo di una sola cosa “questo io faccio”. Era proprio qui il segreto del suo successo, aveva chiaramente davanti agli occhi la divina visione dell’ evangelizzazione del mondo. Scrivendo a Timoteo dice: “cura queste cose e datti ad esse interamente (I Timoteo 4:15)”. La mia città è nota per l’agricoltura e in maniera particolare per la coltivazione di agrumi, migliaia e migliaia di ettari di agrumeti sono di proprietà dei paternesi, quindi l’economia della città è basata su questo tipo di coltivazione. Gli agricoltori pur di ricavare alla fine dell’anno il massimo profitto, lavorano sodo, con fatica e con particolare cura il terreno, perché sanno che più lavoro durante l’anno, significa più frutto alla raccolta.

La stessa cosa vale esattamente per chi lavora nel campo del Signore, più impegno, più raccolta di anime per la gloria di Dio. Forse la cosa ti riguarda, hai lavorato fino ad oggi nel campo del Signore e non hai raccolto i frutti sperati. Sicuramente sei stato impegnato in diverse attività ed evidentemente non ti sei dato interamente al lavoro per il quale sei stato chiamato; forse hai voluto fare da solo con le tue forze, tralasciando la guida dello Spirito Santo; forse pensi di avere tanta esperienza o qualche altra qualità che ti permetta di proseguire da solo e hai tralasciato la guida dello Spirito Santo.

Dobbiamo assolutamente ricordare che l’opera di Dio prospera “ne per potenza, ne per forza, ma per lo Spirito mio, dice l’Eterno (Zacc. 4:6)”. L’opera non è nostra ma è del Signore ed è lui che la porta avanti, la fa prosperare, ma ciò avviene maggiormente quando trova uomini impegnati, disponibili anche alla rinuncia e a privazioni per l’avanzamento del regno di Dio. Se in te c’è desiderio di servire il Signore allora vedrai premiati i tuoi sforzi, vedendo il frutto delle tue fatiche che non sono vani nel Signore (I Corinzi 15:58). Concludendo, vuoi tu vedere il frutto del tuo lavoro? Rimboccati le maniche, lavora sodo, perché Dio vuole darti la giusta ricompensa a condizione che da ora innanzi ti disporrai di più, impegnandoti a lavorare nel campo del Signore. La parola di Dio ci avverte: “chi bada al vento non semina, chi guarda alle nuvole non miete (Ecc. 11:4) – ciascuno di noi riceverà il premio secondo la propria fatica poiché noi siamo collaboratori di Dio nel campo di Dio (I Corinzi 3:8-9).

pastore Governo Giuseppe