Dio è quel che governa; gli uomi s’astengano dal dargli consigli. L’ubbidienza perfetta è possibile soltanto dopo che Dio ha preso possesso della mente.Dirt Road

.:se non vuoi avere brutte soprese nella tua vita… Fai attenzione alla “segnaletica” della parola di Dio!! :.

PAOLO

Per natura l’apostolo Paolo era una persona intelligente, saggia, competente e  logica. Era un uomo dalle molte risorse; era sicuro di sé; e serviva Dio con tutto il suo entusiasmo. Però, mentre si stava recando a Damasco per imprigionarvi i cristiani, fu gettato a terra da una gran luce. In quell’attimo, tutte le sue intenzioni, tutto il suo saper fare, tutte le sue capacità vennero dissolte nel nulla. Non si diresse a Tarso né se ne tornò a Gerusalemme; e non soltanto abbandonò la sua missione a Damasco, ma scartò anche le ragioni del suo viaggio in quella città.

Di fronte alle avversità, molti cambiano direzione, incamminandosi in altre vie, una dopo l’altra; però, qualsiasi cosa facciano vanno avanti sempre secondo le proprie idee. Son così stolti da non voler cadere a terra, dopo essere stati colpiti da Dio. Con tutto che Dio li ha abbattuti in quella data situazione, essi non si arrendono coi loro pensieri e ragionamenti. Così molti, pur avendo la via di Damasco bloccata innanzi a loro, si dirigono a Tarso, oppure tornano a Gerusalemme, ritenendo le proprie vie.

Non fu così per Paolo. Una volta colpito, rimase senza proprie risorse, incapace di dire o pensare alcunché. Non sapeva più nulla. “Signore, che devo fare?” chiese. Ecco un esempio dell’uomo i cui pensieri sono stati catturati dal Signore e che ubbidisce con tutto il cuore. In qualsiasi circostanza precedente, Saulo da Tarso era sempre alla guida; ma ora, avendo incontrato l’autorità di Dio, perse tutte le sue opinioni. La prova essenziale dell’incontro con Dio è la scomparsa della proprie opinioni e della propria bravura. Chiediamo onestamente a Dio di darci lo smarrimento che viene dalla sua luce. Paolo sembrò prigioniero del Signore. È ora di pensare ed ubbidire piuttosto che pensare e decidere.

IL RE SAUL

Il Re Saul venne respinto da Dio non perché avesse rubato, ma perché aveva risparmiato il meglio delle pecore e dei buoi per sacrificarli al Signore. Ciò era il frutto della sua opinione, il suo modo di pensare su come piacere a Dio; e fu disapprovato perché i suoi pensieri non erano soggetti a Dio. Non si può dire che il re Saul mancasse di zelo nel servire Iddio. E neanche mentì, poiché aveva effettivamente risparmiato il meglio del bestiame e delle pecore. Però la sua decisione fu fatta in armonia al proprio modo di pensare. (vedi I Samuele, capitolo 15).

Si deve concludere quindi che tutti quelli che servono Dio devono categoricamente astenersi dal prendere delle decisioni secondo i propri pensieri; al contrario, devono eseguire fedelmente la volontà di Dio. Devono dire con cuore pieno di fiducia: “Signore, che cosa vuoi che io faccia?” Ogni aggiunta sarebbe totalmente errata. Ubbidire è meglio che offrire sacrifici. L’uomo non ha alcun diritto di dar consigli a Dio.

Alla vista del bestiame e delle pecore, re Saul volle risparmiare il meglio per poterli sacrificare all’Eterno. Il suo cuore, forse era rivolto a Dio, ma senza lo spirito di ubbidienza. Non basta avere un cuore sincero: bisogna assolutamente avere un cuore ubbidiente; al cospetto di Dio, l’offerta sacrificale non può sostituire il cuore umile e sottomesso. Poiché il re Saul si rifiutò di distruggere tutti gli Amalekiti con il loro bestiame e le loro pecore, secondo il comando di Dio, fu ucciso da un Amalekita e così finì il suo governo. Chiunque risparmia un Amalekita di sua propria volontà, troverà la propria morte per mezzo di un Amalekita, al tempo stabilito.

NADAB ED ABIHU

Nadab ed Abihu divennero ribelli riguardo all’offerta presentata, perché non rimasero soggetti all’autorità del lo padre. Vollero fare di testa propria, e peccarono contro Dio, offrendo un fuoco estraneo. Così oltraggiarono l’ordine di Dio. Sebbene non avessero detto nulla di male, ne avessero avanzato alcun movente, pur tuttavia bruciarono dell’incenso, seguendo soltanto i propri pensieri e sentimenti. Ritennero di fare una buona azione e pensarono, probabilmente, che se avessero sbagliato, il loro errore sarebbe stato perdonato, perché commesso nel compimento di una buona azione, e cioè servendo Dio. La loro opinione era che sarebbe stato, dopo tutto, un peccato lieve che Dio non li avrebbe totalmente disapprovati, punendoli addirittura con la morte.

L’UBBIDIENZA INTRODUCE LA TESTIMONIANZA DEL REGNO DI DIO

Dio non dà eccessiva importanza alla nostra fervente predicazione dell’Evangelo od ai più sinceri sacrifici che possiamo fare per Lui: Egli guarda alla nostra ubbidienza. Il regno di Dio comincia laddove c’è ubbidienza assoluta a Dio, senza opinioni, senza ragionamenti, senza mormorii e senza maldicenza. Fin dalla creazione del mondo Dio ha atteso questo giorno glorioso. Sebbene abbia il Suo primogenito come esempio di ubbidienza e primizia, Dio si aspetta che i suoi molti figliuoli diventino come Gesù. Ovunque sulla terra c’è una chiesa che ubbidisce veramente all’autorità di Dio, là c’è la testimonianza del regno e là Satana è sconfitto. Questi non teme nulla che possiamo fare al servizio di Dio, purché seguiamo il suo principio che è quello di ribellione. Quando operiamo seguendo i nostri pensieri ed opinioni, egli se la ride di nascosto.

La legge mosaica stabiliva che l’arca del patto dovesse essere portata dai Leviti, ma i Filistei, quando restituirono l’arca, la deposero sopra di un carro trainato da buoi. Davide, nel trasferirla alla sua città, non chiese consiglio a Dio. Invece, secondo il proprio modo di vedere, ordinò che proseguisse sullo stello carro. I buoi, camminando su una strada accidentata, facevano traballare l’arca e ad un certo punto questa stava per cadere. Uzza stese la mano verso l’arca di Dio e la trattenne. All’istante fu colpito a morte dall’Eterno. Anche se l’arca non avesse corso il rischio di cadere, essa non doveva essere trasportata su di un carro tirato da buoi, bensì portata a spalla dai Leviti. In precedenza, quando l’arca veniva portata dai Leviti, attraverso il fiume Giordano, essa era al sicuro, malgrado la piena delle acque. Il contrasto fra i due episodi sta ad indicare che Dio ci vuole ubbidienti a Lui e non pronti a dargli dei consigli. Dio deve svuotarci completamente, prima che noi possiamo essere liberi di fare la sua volontà. La via al servizio di Dio è bloccata per sempre se interferiamo, usando il nostro pensiero umano. Dio è quel che governa; gli uomini s’astengano dal dargli consigli.

I pensieri dell’uomo quindi, devono essere scartati ed annullati completamente. In passato trovavamo la nostra libertà vivendo indipendenti, ma ora troviamo la vera libertà nel permettere a Dio di prendere possesso dei nostri intelletti, onde ubbidire a Cristo. Perdendo la nostra libertà apparente, acquistiamo la vera libertà nel Signore.

“Siam pronti a punire ogni disubbidienza, quando la vostra ubbidienza sarà completa” (II Corinzi 10:6). L’ubbidienza perfetta è possibile soltanto dopo che Dio ha preso possesso della mente. Chi ha ancora la tendenza a voler dare dei consigli a Dio, non è completamente ubbidiente. Il Signore è pronto a punire ogni disubbidienza, quando la nostra ubbidienza sarà completa. Se come gruppo di credenti possiamo convertirci, al punto da ubbidire a Dio totalmente, avendo persino paura delle nostre idee umane e delle nostre opinioni terrene, allora Iddio potrà manifestare la sua autorità sulla terra. Come possiamo pretendere che il mondo possa arrivare all’ubbidienza di Cristo, se la chiesa stessa non ubbidisce al suo Capo? Una chiesa disubbidiente non può pretendere che i non credenti ubbidiscano all’Evangelo, ma con l’ubbidienza della chiesa, verrà anche l’ubbidienza del mondo al vangelo di Cristo.

Dobbiamo tutti imparare ad accettare la disciplina, affinché le nostre labbra non parlino più con leggerezza, la nostra mente non faccia troppi ragionamenti ed il nostro cuore la smetta di dare consigli. La via della gloria è dinanzi a noi, e Dio manifesterà la sua autorità su tutta la terra.

“Ed egli vi ama più che mai intensamente, perchè ricorda l’ubbidienza di voi tutti, e come l’avete accolto con timore e tremore”. (2 Corinzi 7:15)

pastore Governo Giuseppe