pace unita diversità

Quando meditiamo la scrittura comprendiamo che il Signore Gesù ci ha dato la sua pace, affinché i nostri cuori attraverso la tribolazione e le angosce di questa vita possano godere tranquillità nella sua grazia e nel suo amore. Comprendiamo che questa benedetta pace procacciata verso tutti ci deve far vivere lontani dalle contese e dai contrasti che gli uomini irosi del mondo cercano di suscitare in ogni occasione. San Paolo esortava ai (I Tessalonicesi 4:10) “che vi studiate di vivere in pace con tutti”. Fratelli, questo è il comandamento al quale si devono attenere i pacifici, cioè coloro che hanno la pace nel cuore e la pace con Dio. “Gesù Cristo è la nostra pace”, questo meraviglioso verso della bibbia l’abbiamo messo all’entrata della nostra comunità, affinché chiunque entra capisca che la vera pace è nei nostri cuori. Questa pace dovrebbe regnare sovrana ed avere la presidenza in ogni cuore e in ogni chiesa. Poiché è scritto che egli benedice il suo popolo in pace, ma purtroppo in questi ultimi tempi, che sono difficili, vediamo che nei cuori e nelle chiese non c’è abbastanza pace e per questo motivo non ci sono molte benedizioni e ineffabili beatitudine, e sono rattristato per tutto ciò. Con questo non voglio dire che manca totalmente la pace, NO! Voglio solo dire che ce né poca e pochi sono quelli che ubbidiscono alla parola del Signore, e che la procacciano in modo sincero ed umile. Soprattutto vediamo che questa pace si manifesta molto debolmente fra fedeli e fra le chiese.

La scrittura ci insegna “procacciate la pace con coloro che di cuore puro servono il Signore” Questo comandamento è chiaro e bello, ma quanti lo osservano con fedeltà? Questi legami di pace si sono spezzati per l’orgoglio umano, per la superbia e qualche volta per l’odio, che purtroppo hanno causato divisioni fra le chiese e fra i fedeli. Possiamo noi non accettare un fratello che ha una idea diversa dalla nostra? Perché se noi giudichiamo il fratello, ci mettiamo in condizione di essere giudicati da lui, perché anche lui trovando in noi un pensiero diverso dal suo, anche lui non potrebbe accettarci come fratello. L’apostolo Paolo, diceva “se voi vi mordete e divorate gli uni e gli altri, sarete consumati gli uni e gli altri”. E così avviene fratelli; i cuori si lacerano, le chiese si guastano, le opere vengono ostacolate, le benedizioni e la potenza di Dio non si manifestano. Fratelli miei cari, la pace e l’unità si procaccia annichilendo il proprio io, pregiando altrui più che te stesso, si procaccia confortando, compatendo. Insomma dando luogo allo Spirito di Cristo, il quale ha insegnato ai suoi discepoli non le divisioni ma l’unità, non le contese ma la concordia, non l’odio ma l’amore. Fratelli vogliamo chiedere sapienza al nostro Signore, affinché per essa possiamo discernere le opere di coloro che producono confusione, afflizione e che turbano la pace nelle chiese del Signore. Fratelli adoperiamoci per un’opera di pace e di amore.

“Da dove vengono le questioni e le contese”? dice l’apostolo e proseguendo risponde: dalle voluttà. Invece dall’amore viene pace e concordia.

Siamo fratelli? Ci amiamo? Vogliamo ambedue servire il Signore?
Cosa ce lo potrebbe impedire di sentire la comunione? Nessuna Cosa!!! Certamente io non comprendo tante parti della scrittura che tu comprendi, ma questo non ha importanza; colui che ha illuminato te, illuminerà anche me. Forse io comprendo qualche passo solo in parte, ma Iddio mi rivelerà il rimanente; Forse io intendo in modo differente qualche questione dottrinale da come la intendi tu, anche questo si supera facilmente con l’aiuto del Signore e l’amore. Ragioniamo fraternamente, ci consiglieremo, e se proprio non riusciamo ad ottenere lo stesso modo di intendere, aspetteremo umilmente ai piedi del Signore. Invece no! Quante separazioni, divisioni per motivi dottrinali; talvolta di nessun valore pratico.

Cosi amiamo i Cristiani? I nostri fratelli dell’era apostolica, non procedevano di questa regola, e per chi non lo sapesse, è bene dire che uno Spirito di tolleranza guidava tutti i cristiani di quei tempi e li portava alla vera pace e al vero amore. Dovete sapere che a quell’epoca, la dottrina intorno a molte cose veniva interpretata in modo diverso secondo le varie località; ma questo non aveva il potere di accendere le contese, perché lo studio di tutte era che tutti rimanessero ben saldi nei principi fondamentali dell’opera di Cristo. Infatti, dalle scritture troviamo registrato, il lavoro dei servitori di Dio a difesa della dottrina… Ma che cosa hanno difeso? – Quelle verità principali che formavano il Cristiano. Invece in questi ultimi giorni uno spirito di contesa ha fatto sorgere divergenze intorno a cose delle quali i nostri fratelli dei primi secoli, non avrebbero neanche parlato. Purtroppo nel ventunesimo secolo ci sono molte chiese, che si scomunicano a vicenda, perché rechi questa dottrina. Tutti abbiamo pensato di possedere la sana dottrina; e cosi si verificato una curiosa situazione in tante chiese, che li vede separati gli uni da gli altri, perché convinti di essere ognuno nella sana dottrina.

“Pace, pace” è la parola che spesso sentiamo o usiamo; purtroppo la situazione è, che tutti dobbiamo valutare e considerare le rovine che ci circondano e prenderne atto. Allora con preghiere saremo spinti ad alzare la nostra voce a Dio chiedendo con il cuore la pace di Gerusalemme (Chiesa). Distruggiamo dai nostri cuori ogni radice velenosa, ogni risentimento e procacciamo la vera pace attraverso fraterni incontri e santi convegni, che abbiamo il potere di farci comprendere e farci incontrare, perché molte volte i cuori agitati e le menti turbati dal tentatore hanno posto i fratelli in condizione di non comprendere più le parole dell’uno e dell’altro; per i malintesi e le errate interpretazioni sono sorte delle divergenze, incomprensioni fra fedeli e fedeli e fra chiese e chiese. Fratelli, concludendo… lavoriamo per questa santa pace e unità, procacciando la pace con tutti e l’unità della chiesa con tutti in virtù di quell’amore che è stato sparso nei nostri cuori dallo Spirito Santo, che ci unisce nella diversità. Dio ci benedica.

Pastore Governo Giuseppe